Schema di montaggio
Dall’esploso possiamo vedere che le parti costituenti il waterblock sono semplici e poche, ne deriva che il sistema di smontaggio è semplice non essendoci per giunta bulloni dalla parte opposta, perché le viti fanno presa direttamente sulla base, essendo i fori filettati. Dalle foto si può notare anche l’O-ring che fa da guarnizione di tenuta. La semplicità di smontaggio ci permette all’occorrenza una pulizia rapida che molti sapranno essere noiosa e difficile per prodotti più complessi, ma che periodicamente dev’essere fatta.
Nota dolente è la distanza dei fori che risultano essere molto vicini, per cui prestate attenzione alla scelta dei raccordi. La foto a seguire rende più semplice la comprensione del problema.
La matrice, vero cuore del waterblock, è composta da soli 168 PIN. Pochi a dispetto di prodotti concorrenti, ma che di certo fanno la gioia di chi possiede pompe non proprio performanti oppure di chi, per la complessità dell’impianto, preferisce componenti poco restrittivi dal punto di vista della portata. Questo consente al waterblock di avere una portata elevata fino a 4,9 litri al minuto (valore dipeso dalla potenza della pompa e dal numero dei componenti dell’impianto). Altro fattore rilevante, che possiamo intuire dalle foto, è che il flusso in entrata colpendo in modo diretto la matrice riesce a irradiarsi su ogni PIN evitando ogni possibile zona morta.
Non ci dilunghiamo oltre, ma passiamo alla fase più attesa di tutte, quella di test, vero campo di battaglia per tutti i componenti; in questo caso del waterblock oggetto della recensione.